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Monastero di San Marco

SECOLO VIV

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descrizione

Il Monastero di S.Marco e la chiesa di S. Marco le troviamo in piazza Baroncelli sita alla fine di via Roma.
Lo storico A. Rosini nel suo volume "Compendioso racconto historico della terra di Offida" sostiene che i lavori del monastero e della chiesa iniziarono qualche anno dopo la morte di S. Francesco (1181-1226), ad opera dei Francescani.
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Monastero di San Marco

Il Monastero di S.Marco e la chiesa di S. Marco le troviamo in piazza Baroncelli sita alla fine di via Roma.

Lo storico A. Rosini nel suo volume "Compendioso racconto historico della terra di Offida" sostiene che i lavori del monastero e della chiesa iniziarono qualche anno dopo la morte di S. Francesco (1181-1226), ad opera dei Francescani.

La presenza dei Francescani in, questo periodo ad Offida è avvalorata dal fatto che due di essi, frate Andrea e frate Bernardo, fungevano da testimoni nella stipulazione di uno strumento (4 Novembre 1236) con il quale i monaci e il priore di S. Maria donavano la chiesa e il piazzale di S. Agnese (ora piazza Bergalucci) alle monache (Clarisse) di S. Chiara.

I documenti ci fanno conoscere anche il frate offidano fra Giacomo, seguace di S. Francesco che, nel 1227 (otto mesi dopo la morte del santo), svolgeva la sua attività di assistente delle suore della Penitenza, (G. Pagnani-S. Francesco e Ascoli Piceno - 1983).

Nell’anno 1243 Innocenzo IV (1195-1254) avrebbe inviato due lettere, andate perdute, alle autorità di 0ffida per spronarle a vendere alcune proprietà dei monaci benedettini farfensi al fine di consentire ai frati di ampliare il loro convento eccessivamente angusto.

Lo storico A. Rosini cita ancora una bolla di Innocenzo IV, del 1252, che parla di sussidi per la prosecuzione della fabbrica del loro monastero, causa l’impossibilità da parte degli Offidani di fare elargizioni dovute alle guerre nel Piceno da parte di Federico 11(1194-1250), imperatore.



Interno del Monastero ritraente la biblioteca delle Monache Benedettine

Per quanto riguarda la chiesa il Rosini cita una scrittura del 1359 posta su un lato del muro inferiore della chiesa, dove si rammenta la consacrazione della chiesa medesima. Così recita la scrittura:

"Anno D.ni 1359 tempore Innocenti Papae sexti (fine sec. Xlll-1362) in dominica prima mensis MalI consecrata fuit haec Ecclesia per Rev. D. num fratrem Nicolaum Arguns Epu R. P. Provincialatus Cap.".

Nel corso dei secoli l’intera struttura ha subito diverse modificazioni ed attualmente è occupata dalle monache benedettine che vi si stabilirono definitivamente neI 1655.

A tale proposito risulta che già dal 1515 in 0ffida non esistevano più ordini di monache riconosciuti ufficialmente, anche se esisteva una comunità religiosa che accoglieva le aspiranti monache, ma, come detto, non esisteva il riconoscimento ufficiale. lI 24 Maggio 1629 moriva in Offida l’avvocato Armenio Agnellini il quale, non avendo eredi, lasciò tutti i suoi beni per l’istituzione di un monastero femminile, con il lascito di 20.000 scudi.

lI 24 Settembre 1634, le aspiranti monache ottennero, con una bolla di papa Urbano VIII (1568-1644), la possibilità di fondare l’Ordine. Il 17 Aprile 1644 utilizzarono come monastero la casa dell’avvocato Agnellini. Con l’intervento del cardinale Gabrielli, vescovo di Ascoli daI 1642 aI 1668, si ottenne, il 4 Agosto 1653, il trasferimento nell’ex convento francescano di S. Marco.

Questo avvenne, definitivamente, neI 1655.

L’attuale struttura dell’edificio presenta, in parte, forme di stile romanico-gotiche.



Interno: Chiesa delle Monache Benedettine sec. XVIII

Dai recenti restauri è tornato alla luce l’ampio portale (1574) sovrastato dal tipico rosone romanico della facciata originale del monastero, rivolto ad occidente, che attualmente è racchiuso da un muro di cinta e quindi non è visibile.

Originale risulta il lato Sud, che dà su piazza Baroncelli. Infatti si notano gli archetti gotici e alcune monofore chiuse. Il lato Nord, anch’esso non visibile al pubblico perché chiuso da un muro di cinta, presenta elementi di stile gotico.

Nel sottostante monastero è stata di recente restaurata la cripta.

Interno

L’attuale chiesa barocca fu fatta costruire neI 1738 da monsignor Paolo T. Marana (vescovo daI 1728 al 1755) e fu realizzata occupando la parte centrale della chiesa primitiva (quella consacrata neI 1359) e restringendo quindi in lunghezza quella originaria. Nel monastero (sec. XVIII) si conservano due affreschi del Maestro di Offida (sec. XIV-XV): "L’Annunciazione, S. Caterina e committenti" "La Processione di Vergini Martiri dalle vesti bianche".

Inoltre, un crocifisso ligneo policromo, una croce reliquiario di pietra e perle preziose.

Sull’altare di fondo una tela dipinta, neI 1742, dal mantovano Nicola Pannozzi, raffigurante "la Madonna Addolorata, con ai lati S. Benedetto da Norcia e S. Marco" e, in fondo, "S. Luigi Gonzaga e S. Scolastica".



A destra II crocifisso ligneo policromo
A sinistra l'affresco del Maestro di Offida "L'annunciazione, S.Caterina e committenti"

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